|   Il manoscritto latino 
              che in questo volume si presenta e si traduce, corredato da note 
              di commento, è pervenuto alla nostra casa editrice nelle 
              circostanze enigmatiche cui si allude nella prefazione dell’editore. Esso si può ricondurre alla tradizione alchemica o ermetica: 
              ci si riferisce a quella corrente sapienziale che, sotto la complessa 
              chiave simbolica dei metalli e dei procedimenti chimici, celava 
              forse un’opera interiore, anzi una vera e propria Scienza 
              spirituale e segreta finalizzata al superamento verso l’alto 
              dell’essere umano, fino ad ottenere un modo d’essere 
              divino.
 
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          | Di norma si tende a considerare l’Alchimia come una tradizione 
            maschile, anche perché in effetti si presume che la quasi 
            totalità dei testi che ci sono pervenuti siano stati scritti 
            da maschi, anche se a volte i loro autori non sono stati chiaramente 
            identificati Il manoscritto qui tradotto sembra smentire questa 
            ipotesi: esso si rivolge esplicitamente a delle Donne e fa riferimento 
            ad energie e metodi particolari, intesi come prerogativa esclusivamente 
            femminile.D’altra parte i presupposti e gli obiettivi sembrano essere 
            i medesimi: purificare e perfezionare le “sostanze” 
            di cui l’essere umano è composto per liberarle dalla 
            prigione della materia; armonizzare con consapevolezza e costanza 
            ciò che normalmente è disarmonico e passivo; utilizzare 
            le energie nascoste e dormienti nella compagine umana per conoscere 
            dimensioni superiori luminose. In quest’opera di trasformazione, secondo il Testo, sarebbe 
            fondamentale anche il contatto con altre misteriose “Sorelle”, 
            cioè le Donne che conducono una stessa Opera; con esse anzi 
            ci si potrebbe riconoscere molto simili, in quanto tutte figlie 
            di un’Unica Madre.Si deve anche dire che 
            viene spesso citata, come principio di riferimento, 
            una figura divina femminile, detta Signora Perenne. 
            Essa può forse far pensare ai culti femminili 
            rivolti alla Grande Dea, diffusi fin dalla preistoria 
            in moltissime parti del mondo: culti che peraltro, più 
            che essere rivolti a Dee diverse, potrebbero appunto 
            essere stati finalizzati a conoscere e forse perfino 
            ad identificarsi con i mille differenti volti di un’unica 
            grande Madre del cosmo e della natura.
 Nel presente libro un saggio introduttivo valuta proprio 
                              l’ipotesi che anche il testo alchemico che qui 
                              si traduce, e che viene stampato integralmente nella 
                              prima parte dell’opera, anche per la bellezza 
                              e l’originalità della grafia, sia ricollegabile 
                              a questa misteriosa tipologia di culti femminili arcaici. 
                              In particolare, da alcuni riferimenti interni, esso 
                              sembrerebbe potersi riferire al culto di Anna Perenna, 
                              una Dea italica pre-romana, connessa alla luna ed al 
                              flusso di energia vitale che continuamente genera gli 
                              esseri e le forme.
 Dunque, se tale ipotesi fosse vera, anche questo libro 
                              potrebbe ricollegarsi ad una corrente di Conoscenza 
                              femminile mirante a reintegrare l’essere umano, 
                              ed in particolare la donna, nell’Energia cosmica, 
                              superando i limiti storici.
 Una Conoscenza che appunto, al decadere delle religioni 
                              antiche, si sarebbe nascosta sotto i complessi ma affascinanti 
                              simboli dei metalli, dei fuochi e delle trasformazioni 
                              alchemiche.
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 Davide Melzi fu attratto 
              sin da giovane dallo stile di vita dei popoli arcaici, 
              nonché dalle loro concezioni religiose, etiche 
              e sociali.Seguendo questa sua vocazione si è laureato in 
              lettere, interessandosi nel corso dei suoi studi soprattutto 
              di antropologia, di etnologia e di sciamanesimo.
 Dopo la laurea ha proseguito le sue ricerche, cercando 
              di andare oltre il limite semplicemente tecnico ed accademico 
              che di solito caratterizza gli studi di questo genere, 
              provando a sperimentare e forse a conoscere anche praticamente 
              alcuni aspetti della via della conoscenza tradizionale.
 I risultati di tali ricerche pratiche e teoriche, e 
              soprattutto della disposizione mentale necessaria per 
              cercare di avvicinarsi ai misteri della magia e dell’alchimia 
              sono documentati, oltre che nel presente volume, nei 
              saggi La Via dello sciamanesimo boreale (1996), Ipotesi 
              sulla Guarigione (1998), Poemetto Alchemico (1999), 
              La concezione tradizionale dell’Aldilà 
              (2002) e Motti della sapienza arcaica (2004) pubblicati 
              dalle Edizioni della Terra di Mezzo.
 
 Sapienziale - formato 15x21 
          - pagg. 165 - prezzo 16,00 euro - ISBN 88-86026-42-0 |