Leda Bearné

Dioniso e le Donne
ovvero la gioiosa follia


“Dioniso è il Dio della follia e dell’ebbrezza, è il Dio senza vincoli. Non può accettare limiti, né confini, né compromessi. E’ un Dio che irrompe e che travalica ogni barriera, fa crollare ogni resistenza, ogni muro, non permette esitazioni, dubbi, ragionamenti.”

“Dioniso è, per la sua essenza primordiale, gioiosa e naturale, spontanea e priva di misura e di logica, il nemico dell’uomo che ha dimenticato le leggi della natura e del cosmo, dell’uomo tronfio dei suoi saperi e sicuro di sé…”

“Forse Dioniso insegnava a quelle che potevano intenderlo a volare, leggere come la brezza di primavera dimenticando tutto ciò che non è incanto, o impetuose come il vento delle tempeste, inebriate da un furore che travolge,

come uragani, spazzando via tutto ciò che impedisce il volo.”

“Nel mito Esso proviene da quel mondo fatato e ignorato dai mortali, cui è stato dato il nome di regno di Nŷsa, tra i boschi e i prati ricoperti di fiori, bagnato da fiumi silenziosi e limpidi, irrorato da fonti cristalline ed incontaminate, dove le Ninfe possono liberamente giocare fra le onde che increspano gli specchi d’acqua o rincorrersi tra i tronchi di alberi possenti, amoreggiare negli anfratti, danzare nelle grotte umide o sull’erba morbida inebriate dal profumo di tutto l’incanto e perenne fiorire di un luogo eternamente primaverile.”

“Ma Nŷsa, la Terra della Gente Libera, l’Isola della Gioia, che si ritrova descritta in modi così simili in quasi tutte le mitologie […] probabilmente è esistita, esiste ed esisterà sempre, quand’anche nessun uomo o donna riesca più a raggiungerla, e magari neppure
a sospettarne l’esistenza.”

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