Fulvio Martini

La strana storia di Garolfo
ovvero le metamorfosi, i problemi e le avventure
di un cucciolo di lupo mannaro abbandonato

“Dopo aver visto e conosciuto in qualche attimo la storia del giovane cane Garolfo, il Folletto cominciò a pensare al da farsi.
Evidentemente non poteva compiere una piroetta, sparire e tornare nel mondo invisibile dal quale era venuto […] lasciando quel
giovane cane al suo destino dopo che esso
aveva speso le sue ultime scarse energie
vitali per giocare con lui.”

“Il destino di Garolfo era appunto stato intessuto di fili preziosi e fortunati da qualche Filatrice dei destini del Regno Fatato, forse addirittura da prima che egli nascesse in forma di cane, forse attraverso numerose incarnazioni sia in aspetto
di uomo che di animale.


“Ma forse anche tu - gli disse dentro la vocina ridente di Piripicchio - potrai trasformarti un giorno. Magari non sei un semplice cucciolo di cane, come credi di essere, ma un
essere un po’ più complicato, un po’ diverso dalla norma …”

“Si rammentò di un tempo lontano in cui tutti i valori in cui lui aveva sempre creduto e strenuamente difeso di vita in vita cadevano. La gente cambiò usanze e leggi e quei
pochi che non vollero adeguarsi dovettero fuggire nei luoghi più remoti.”

“E’ più che probabile che quello stato di gioia e di armonia lui già lo avesse posseduto probabilmente in qualche vita lontana e che se ne fosse dimenticato nel corso delle
diverse vite vissute in forma di lupo mannaro, quando cercava la vendetta nei confronti
di chi aveva distrutto ciò che lui amava.”

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