Davide Melzi

Ipotesi sulla Guarigione
ovvero riflessioni sulla medicina sacra e sciamanica, la salute,
la malattia, la morte, la vita, il veleno ed il farmaco


“Si potrebbe dire che l’autentico fine della vita umana sia quello di conoscere ciò che sta al di là della realtà tangibile, storica, materiale. L’ignoranza e la lontananza da tale dimensione dovrebbe essere percepita, da parte di chi non accetti di essere interiormente atrofizzato, come un problema fondamentale.”

“Stando a quanto era affermato concordemente dalle antiche tradizioni, nel mondo esisterebbe un’energia fluida che circola dappertutto e sarebbe legata alla vita, anzi sarebbe la Vita stessa. Questa sostanza era chiamata Pneuma dagli antiche Greci, Prâna dagli indù, Ch’i o Qi dai Cinesi, ed in mille altri modi.”


“La medicina moderna è totalmente materializzata. Essa ignora o rigetta ogni rapporto tra corpo e componenti non fisiche dell’uomo […] secondo i medici moderni, la malattia ha cause fisiche e si cura con mezzi fisici. Il processo terapeutico generalmente si svolge senza alcuno sforzo o cambiamento di modo d’essere da parte del paziente, la cui interiorità, anzi, non è quasi mai in questione.”

“La medicina sacrale era qualcosa di spirituale e di magico. Essa agiva in primo luogo sulla parte sottile dell’uomo. La malattia stessa non era vista solo come disfunzione o problema del piano fisico; bisognava curare non la singola malattia, bensì l’uomo integralmente inteso.”

“Semplificando le narrazioni delle genti premoderne, si può dire che la malattia potesse insorgere per due ragioni fondamentali: una perdita dell’anima o l’intrusione di entità oscure […] le tristezze, le tensioni, le depressioni, i malesseri e altre disarmonie interiori dovrebbero apparire, a chi fosse dotato di sensibilità sottile, come stati d’animo provocati in molti casi proprio da entità oscure che si impadronirebbero degli individui e che avrebbero caratteristiche orribili e disgustose.”

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