di Anonima

La Strega di Pian del Lago
ovvero storie di Ninfe, Fate, Folletti, di un
uomo
del tutto normale e dei suoi due nipoti

a cura di Hal Belson

“In questi tempi è certamente un grave problema, per il Popolo Antico, trovare un domicilio confortevole e tranquillo, nel quale vivere secondo le sue leggi e le sue usanze.”

“Quando si arrabbiava i Folletti si divertivano a scappare, giocando ad essere spaventati, per poi tornare a fargli qualche birichinata più tardi. Certo, non potevano esagerare come avrebbero voluto, perché la proprietaria di quei luoghi era amica delle Signore del lago, dei boschi, e dei prati, e con quelle non si poteva scherzare più di tanto …”

“Proiettò gioia ed amore al lago, alle colline, ai boschi, ai prati, alle rocce, alle nuvole, al cielo,
al sole, alle antiche Entità del luogo, che percepirono il suo saluto e tutto il luogo si

incantò con lei ed in lei, e lei si sentì parte dell’armonia che in quel luogo ancora viveva dall’inizio dei tempi.”

“In realtà le Signore del lago non  tolleravano impuri corpi umani nelle loro acque, sporchi dentro e fuori e ricoperti di quelle false pelli intessute, che gli umani chiamano vestiti, che loro detestavano e non capivano.”

“Questa sensazione di armonia universale, arrivata al massimo dell’espansione, iniziava poi a contrarsi fino a quando il suo sentire non tornava ad individuarsi nel corpo di una giovane donna assopita.
Tornò a percepire il suo corpo ed il ronfare della gatta nera contro di lei.”

© 2003 Edizioni della Terra di Mezzo®. Tutti i diritti sono riservati. E' vietata la riproduzione anche parziale.