Dana Leberel

Il ragazzo dagli occhi di velluto
ovvero la storia di un cammino verso la trascendenza erotica


“Luce di luna insegnami la via, che può portar non nella fantasia, a far parte del tuo corteo di stelle, che brillano insieme, tutte sorelle, rilucono d’Amore e vibrano anche in me, insegnami se vuoi a venir da te. Come succedeva a molti anticamente, fai che succeda a me, rendimi ardente, rendimi fremente, rendimi amante, rendimi sognante.”

“[...] ho ritrovato una felicità che non posso tradurti in parole. Mi è parso di ritornare una bambina traboccante di gioia. [...] Ho sentito dentro di me vibrare un modo d'essere libero e travolgente. Non ti spaventare di fronte all'irruenza del tuo desiderio e non dare troppo ascolto alla tua testa, può arrivare solo fino ad un certo punto, non oltre, e comunque piano piano anche lei capirà e si sentirà soddisfatta.”


“Le sembrava proprio un efebo, un giovane ragazzo dalla femminea e conturbante bellezza, di quelli che gli antichi greci non si stancavano mai di corteggiare ed adulare […] Lei era senza fiato, ammaliata da quel fascino [...] primigenio, selvaggio. L’Ebbrezza, la gioia ed il turbamento la rendevano muta, eppure avrebbe necessariamente dovuto dire qualcosa, almeno presentarsi o salutare.”

“Adesso probabilmente non potrai più tornare come prima, non potrai più essere una donna normale […] Non potrai più smettere di cercare ciò che hai conosciuto, intuito […] Non potrai più vivere senza quella gioia, quella pace, quell’Armonia e quell’Amore.”

“[…] senza chiedersi nulla, chiuse gli occhi e si abbandonò alla melodia. Difficilmente avrebbe saputo spiegare ciò che sentiva, un’immensa pace mista ad un irrefrenabile gioia e ad una nostalgia vaga e struggente. Un odore di sottobosco la avvolgeva insieme all’impressione di essere finalmente tornata a casa dopo un lungo, estenuante viaggio …”

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